Ci sono moto che trasmettono dinamicità e adrenalina al primo sguardo. Ecco, la MV Agusta Brutale è così: una nuda compatta, cattiva e perfetta per tutti coloro che vogliono tutto e subito. Stiamo parlando di una moto che rappresenta la casa di Schiranna in tutto e per tutto. Una vera e propria icona che ha alle spalle 15 anni di sviluppo, 30mila unità prodotte e che ha ottenuto per ben cinque volte il titolo di “moto dell’anno”.
Nel corso della sua vita la Brutale è stata migliorata ed affinata. Anzi, per essere precisi possiamo dire che l’ultima incarnazione della Brutale è stata completamente rivista rispetto al modello precedente. Dopo aver guidato la MV Agusta Turismo Veloce abbiamo avuto il piacere di guidare la Brutale.
Estetica: semplicemente Brutale!
La Brutale è una naked compatta dove troviamo esplosi, nel senso letterale del termine, gli stilemi della casa di Schiranna: il caratteristico proiettore ellissoidale full LED e lo scarico a tre canne d’organo.
Osservando e toccando con mano la Brutale si percepisce che si tratta di una moto che è stata realizzata con cura, su tutti spicca la struttura in lega leggera del telaio reggisella che si raccorda al serbatoio trapezoidale -capacità 16.5 litri-. Altri dettagli pregevoli sono la sella sdoppiata, il faro posteriore a LED ed il telaio a traliccio.
In sella alla Brutale
La Brutale è una moto con una posizione di guida da sportiva senza però essere troppo sacrificata. La posizione di guida è infatti piuttosto caricata sull’anteriore e le braccia rimangono tese. Pregevole il manubrio largo e il display con la strumentazione digitale, anche se quest’ultima risulta un po’ troppo carica di informazioni.
Abbiamo avuto modo di provare la Brutale in città e in mezzo all’ambiente cittadino la nuda di Schiranna ha dimostrato di sapersi divincolare piuttosto bene complici anche le dimensioni compatte. Tuttavia le sospensioni restano un po’ troppo rigide e quindi le buche ed in pavè si sentono tutti. Inutile dire che l’ambiente ideale per esprimere al meglio il carattere della Brutale sono le strade di montagna.
La ciclistica della Brutale, rivista rispetto alla generazione precedente, prevede un telaio con interasse portato a 1.400 mm e avancorsa di 103.5 mm. All’anteriore troviamo la forcella Marzocchi con un’escursione di 125 mm ed al posteriore un ammortizzatore Sachs vincolato al monobraccio.
L’impianto frenante è Brembo con una coppia di dischi anteriori da 320 mm di diametro e pinze a quattro pistoncini, al posteriore abbiamo una pinza a doppio pistoncino su un disco da 220 mm. Non manca l’ABS Bosch 9 Plus ed il cambio elettronico up&down EAS 2.0.
Su strada: decisa e precisa
Il pacchetto tecnico che la casa di Schiranna ha messo sulla Brutale è notevole. Ma, oltre al telaio e alle sospensioni, per fare una moto divertente e bella da guidare c’è bisogno di un grande motore ed effettivamente l’800 tre cilindri della Brutale è un bel propulsore. I 116 cavalli a 11.500 giri/min, anche se sono meno rispetto a quelli della generazione precedente, rappresentano una potenza ideale per divertirsi complice anche la coppia di 83 Nm a 7600 giri/min.
Il tre cilindri 800 della Brutale, conforme agli standard euro 4, è capace di garantire il 90% della coppia già a 3800 giri/min. Ecco quindi spiegato il motivo per il quale una volta seduti alla sella della Brutale si tende a farsi prendere la mano. Contribuiscono alla guida dinamica e sportiva anche il cambio elettronico up&down EAS 2.0 con frizione a comando idraulico con sistema anti-saltellamento.
Per portarla al limite serve esperienza
La Brutale non è una moto difficile da guidare. La nuda della casa italiana è infatti molto intuitiva. Questo però non significa che non serva esperienza per portarla al limite. Tuttavia, grazie alla possibilità di scegliere tra quattro diverse mappature del motore -Rain, Normal, Sport e Custom-, mediante il pulsante Engine Map, si può andare a selezionare la potenza in base alle condizioni del manto stradale. Se l’asfalto è bagnato sarà quindi bene scegliere Rain che garantisce qualche cavallo in meno ma un lavoro più deciso del sistema di trazione.
Conclusioni
Guidare la Brutale 800 è stata una bella esperienza. L’iconica naked della casa italiana ha tutte le carte in regola per fare breccia nel cuore di tutti gli appassionati delle due ruote. Stiamo parlando di una sportiva pura, una di quelle moto con un carattere forte ma che, grazie all’elettronica, può essere addomesticata. Una delle cose più incredibili della Brutale è il rumore; il suono restituito dagli estrattori è corposo e pieno.
L’estetica presenta gli stilemi tipici della casa di Schiranna, opportunamente rivisti in chiave moderna. Guidare la nuda della casa italiana è piacevole sopratutto in quelle strade tortuose dove il tre cilindri 800 ed il cambio elettrico possono esprimere al meglio il loro potenziale. L’adrenalina trasmessa dall’800 e tanta ed il susseguirsi della marce è puro godimento.
Difetti? Beh, il prezzo di 13.850 euro non ne fa una moto alla portata di tutti. Bisogna però tenere a mente che Agusta alla quantità ha preferito la qualità dei clienti. Del resto i riconoscimenti ricevuti dalla Brutale parlano chiaro. Tornando in tema di difetti, un’altra cosa che non ci ha convito e che possiamo citare è il display che non risulta perfettamente leggibile -troppo, troppo carico di informazioni- e le sospensioni che sono un po’ troppo rigide.
In conclusione da Brutale è una moto da consigliare a tutti coloro che cercano una naked pura con un carattere spigoloso ma che può diventare anche docile grazie all’elettroni